Coline Pasteau è una studentessa francese che è stata a Elafonisos per diversi mesi coinvolta in un progetto con la sua Università.
Durante la sua permanenza sull’isola, ha fatto ricerche scientifiche sull’ambiente marino, al fine di capire come preservare la biodiversità marina.
Per concentrarsi sul problema, Coline è stata
molto coinvolta anche dai numerosi pescatori dell’isola.
Grazie alla sua ricerca ha scoperto che c’è un pesce, che vive nel mare intorno all’isola, che è particolarmente pericoloso per la biodiversità: il pesce leone.
Questo pesce è tossico ed è originario dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso. Queste specie sono ormai molto diffuse nell’area mediterranea a causa dell’apertura del Canale di Suez, del riscaldamento del Mar Mediterraneo, dei disastri naturali e anche della fuga da acquari.
I pesci leone possono riprodursi molto rapidamente, ogni 4 giorni deponendo 2 milioni di uova all’anno, e possono vivere quasi ovunque: laguna, barriere coralline, ecc.
Non avendo grandi predatori questi pesci possono invadere tutto il mare e la barriera corallina. Inoltre è velenoso: possiede 18 spine avvelenate ed è in grado di mangiare più di 70 tipi di piccoli pesci.
Rappresenta una grave minaccia non solo per l’ecosistema marino, ma anche per i pescatori e il loro lavoro.
Coline ha suggerito due soluzioni: mangiarli, mostrando ai pescatori come tagliarli, come rimuovere le spine avvelenate e persino come cucinarli, e utilizzare i resti del pesce per creare gioielli. Proprio come fanno a Guadalupe.
I suoi esperimenti sono stati molto utili per il Comitato dei pescatori!

 

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